mercoledì 29 giugno 2011

Il Network Audio Player

Il Network Audio Player è il componente su cui puntano i tradizionali produttori di hi-fi per giocare un ruolo anche nella musica liquida. Modelli sono proposti ad esempio da Marantz, Yamaha, Linn, Naim; questi ultimi due, più costosi, includono anche l'amplificatore. Tutti supportano il protocollo standard che consente a questo tipo di componente di dialogare con il resto del mondo digitale, ovvero il DLNA (Digital Living Network Alliance, un subset dello standard di scambio multimediale UPnP - Universal Plug & Play). Alcuni supportano anche l'alternativa di mercato, il protocollo proprietario AirPlay di Apple.

Il Network Audio Player Yamaha NP-S2000
Con i Network Audio Player (o semplicemente network player) si può ascoltare la musica liquida, memorizzata in ambiente PC in un formato digitale supportato, anche senza un computer nella catena di riproduzione. Le conversioni da formato lossless a formato digitale non compresso (Wav in codifica PCM) e da quest'ultimo al segnale analogico da inviare all'ingresso dell'amplificatore, sono realizzate dal network player.


Il Network Audio Player Marantz NA7004
Per scegliere la musica da ascoltare, accedendo alla discoteca virtuale, in questa configurazione minimale,  illustrata nella figura seguente, l'ascoltatore ha a disposizione solo il display del player e il suo telecomando, con funzionalità molto limitate, rispetto a un media player come iTunes o Foobar2000.

Comandare il network player
Il protocollo DLNA comprende diverse tipologie di componenti, in particolare:
  • digital media server: distribuisce i contenuti in rete
  • digital media player: seleziona, riceve dal server ed esegue (visualizza o fa suonare: playback) i contenuti digitali trasmessi in rete
  • digital media controller: comanda le operazioni tra server e renderer
  • digital media renderer: riceve dal server i contenuti, dal controller i comandi, ed esegue i contenuti digitali trasmessi in rete
Nella configurazione semplice mostrata prima il network player funzionava come media player e i componenti in uso erano solo i primi due. Aggiungendo un media controller e facendo lavorare il network player come media renderer è possibile sfruttare le più estese possibilità di navigazione e selezione dei contenuti musicali all'interno della propria discoteca virtuale.

Usando il media controller l'ascoltatore di musica:
  • si collega alla discoteca virtuale (al media server) visualizzando i contenuti e organizzandoli (per genere, per musicista ecc.)
  • seleziona i contenuti e li organizza in una playlist (scaletta)
  • invia i contenuti all'ascolto e lo regola (controllo di volume ecc.)
E cos'è questo media controller in pratica? Niente altro che iTunes o uno dei suoi emuli, Foobar2000, MediaMonkey, persino Windows Media Player (WMP) nelle ultime versioni. Basta che sia compatibile con UPnP / DLNA.


In questa configurazione non fa nessuna operazione di elaborazione, trasforma solo i comandi dell'appassionato in comandi "digitali". Ad esempio la conversione da lossless a formato non compresso è eseguita dal renderer, che viene attivato con la funzione "play to" (in WMP) o similari in altri player.

Il telecomando
In questa seconda configurazione abbiamo reintrodotto un computer, con Foobar2000, ad esempio, che controlla da un lato l'archivio della musica digitale, e dall'altro il componente che la trasforma in musica da ascoltare. Immaginiamo quindi che nella sala di ascolto dell'appassionato di musica ci sia, accanto alla sua poltrona preferita, davanti ai suoi diffusori acustici hi-fi, un notebook sul quale ha organizzato il suo ascolto. Che resterà acceso come una console di comando di uno studio di registrazione per tutta la durata della musica che vuole sentire, anche se, una volta scelto il voilume, almeno lo schermo potrà essere spento.

Esiste però una alternativa più comoda rispetto a questa, completa e versatile ma forse non gradita a tutti gli audiofili, utilizzando un altro oggetto elettronico che molti hanno già con sé. Sto accennando, ovviamente, ad uno smartphone, e in particolare allo smartphone del momento, l'iPhone di Apple.

Uno smartphone non è altro che un computer di forma più compatta (e incidentalmente dotato di antenna per connettersi alla rete di telefonia mobile) e quindi può far girare senza problemi una applicazione conforme ad un media controller DLNA. Ne esistono diverse, ad esempio media:connect di Persona Software o Wizz App, fornita direttamente assieme al network player della Marantz, il NA7004. Con queste applicazioni si possono fare le stesse operazioni fornite da un media player su PC, con minori funzionalità per via dello schermo più piccolo e della tastiera miniaturizzata, ma con maggiore comodità perché è un oggetto che sta in mano come un telecomando, che si accende subito, che non fa alcun rumore e che ci si dimentica quando la musica parte. E che funziona a prescindere dal PC.

La stessa cosa si può fare anche con i concorrenti di Apple, che utilizzano il sistema operativo Android di Google, cercando tra molte applicazioni apparentemente simili quella giusta. Non si è ancora affermato, infatti, un leader di mercato.

Il remote control
Lo stesso iPhone (o smartphone Android) può anche fungere da telecomando per il PC, con apps come Apple Remote. Il PC in questo caso dovrà rimanere acceso da qualche parte della casa (anche diverso dalla stanza da musica) e l'iPhone accederà alla libreria (alias discoteca) iTunes selezionando il programma musicale. Ma la stessa modalità si potrà ottenere con MediaMonkey e la sua apps iMonkey, sempre per iPhone. Per Android ci sono diverse soluzioni (è un settore in sviluppo), ad esempio Gmote per il noto player universale freeware VLC, o VideoLAN.

Nel mondo Apple
Il mondo Apple è basato su standard proprietari, non c'è scelta ma in compenso funziona tutto con molte meno sorprese. E' possibile ottenere le stesse funzionalità di distribuzione e ascolto della musica in rete mediante: Airport Express (il media server) e iTunes (il media controller); il network player può essere lo stesso, se gestisce anche il protocollo sviluppato da Apple, e che si chiama AirPlay. E' questo il caso del Marantz NA7004, che include questa funzionalità (come add-on).
Come telecomando si può usare, ovviamente, un iPhone con la applicazione Remote già citata prima.

Ma nel mondo Apple c'è un altro componente che per questo uso è veramente l'ideale, il tablet iPad. Questo è un vero e proprio computer portatile, l'unica differenza è la eliminazione della tastiera e del mouse, sostituiti dallo schermo touch screen. E sull'iPad è incluso (come in tutti i computer Apple) il software iTunes ed è supportato il protocollo AirPlay. Quindi basta collegare l'iPad alla rete domestica con wi-fi per avere sottomano tutta la discoteca virtuale, comodamente navigabile, con un telecomando interattivo un po' più grande del normale, ma che si accende subito, è silenzioso e quando non serve più e ci si vuole concentrare sulla musica si spegne anche subito.

La stessa cosa con un tablet non Apple? Come già scritto in precedenza, il mondo Android per la musica  è molto meno stabilizzato, media player evoluti e completi come iTunes, Foobar2000 o mediaMonkey in questo ambiente non ci risulta siano disponibili, anche se è probabile che la situazione cambi presto. Mentre i tablet con ambiente Windows devono ancora arrivare, si parla del 2012.

Apple e l'alta risoluzione in musica
Non c'è dubbio quindi che per i pigri e per gli appassionati puri la soluzione Apple abbia una forte attrattiva. Anche se un paio di punti aperti rimangono:
  1. la impossibilità di gestire file audio in formato Flac, i più diffusi. Precisa scelta Apple, ma aggirabile con un minimo di impegno in più, come abbiamo già documentato in un post, empo fa;
  2. l'alta definizione: rimane o no dopo gli avanti e indietro con AirPlay? Sul predecessore AirTunes sicuramente no, i file audio anche Alac in HD venivano "abbassati" a 16/44.1; 
  • AirPlay dovrebbe invece gestire senza "downgrade" anche file audio a 24/96, ma non è che ci sia molta chiarezza in merito; sicuramente Apple, se pur questo livello di qualità è ora raggiungibile, non lo enfatizza per nulla. E' necessaria una indagine approfondita che ci ripromettiamo di fare presto. 
In sintesi
Con queste ultime considerazioni, che però dovevano pure essere poste per non lasciare il quadro della situazione incompleto, ci siamo un po' allontanati dall'obiettivo. Che era illustrare il ruolo centrale di un network player nella catena di ascolto per la musica liquida, e le possibili alternative per comporre un impianto che usi questo componente assieme al media server illustrato nel post precedente.
Come si vede, il punto di arrivo è veramente affascinante, comodità e qualità ai massimi livelli sono ormai alla portata dell'audiofilo, e senza costi iperbolici. Manca ancora qualche mattone alla costruzione completa, ma sembra che non si debba attendere ancora molto.

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