mercoledì 29 giugno 2011

Il Network Audio Player

Il Network Audio Player è il componente su cui puntano i tradizionali produttori di hi-fi per giocare un ruolo anche nella musica liquida. Modelli sono proposti ad esempio da Marantz, Yamaha, Linn, Naim; questi ultimi due, più costosi, includono anche l'amplificatore. Tutti supportano il protocollo standard che consente a questo tipo di componente di dialogare con il resto del mondo digitale, ovvero il DLNA (Digital Living Network Alliance, un subset dello standard di scambio multimediale UPnP - Universal Plug & Play). Alcuni supportano anche l'alternativa di mercato, il protocollo proprietario AirPlay di Apple.

Il Network Audio Player Yamaha NP-S2000
Con i Network Audio Player (o semplicemente network player) si può ascoltare la musica liquida, memorizzata in ambiente PC in un formato digitale supportato, anche senza un computer nella catena di riproduzione. Le conversioni da formato lossless a formato digitale non compresso (Wav in codifica PCM) e da quest'ultimo al segnale analogico da inviare all'ingresso dell'amplificatore, sono realizzate dal network player.


Il Network Audio Player Marantz NA7004
Per scegliere la musica da ascoltare, accedendo alla discoteca virtuale, in questa configurazione minimale,  illustrata nella figura seguente, l'ascoltatore ha a disposizione solo il display del player e il suo telecomando, con funzionalità molto limitate, rispetto a un media player come iTunes o Foobar2000.

Comandare il network player
Il protocollo DLNA comprende diverse tipologie di componenti, in particolare:
  • digital media server: distribuisce i contenuti in rete
  • digital media player: seleziona, riceve dal server ed esegue (visualizza o fa suonare: playback) i contenuti digitali trasmessi in rete
  • digital media controller: comanda le operazioni tra server e renderer
  • digital media renderer: riceve dal server i contenuti, dal controller i comandi, ed esegue i contenuti digitali trasmessi in rete
Nella configurazione semplice mostrata prima il network player funzionava come media player e i componenti in uso erano solo i primi due. Aggiungendo un media controller e facendo lavorare il network player come media renderer è possibile sfruttare le più estese possibilità di navigazione e selezione dei contenuti musicali all'interno della propria discoteca virtuale.

Usando il media controller l'ascoltatore di musica:
  • si collega alla discoteca virtuale (al media server) visualizzando i contenuti e organizzandoli (per genere, per musicista ecc.)
  • seleziona i contenuti e li organizza in una playlist (scaletta)
  • invia i contenuti all'ascolto e lo regola (controllo di volume ecc.)
E cos'è questo media controller in pratica? Niente altro che iTunes o uno dei suoi emuli, Foobar2000, MediaMonkey, persino Windows Media Player (WMP) nelle ultime versioni. Basta che sia compatibile con UPnP / DLNA.


In questa configurazione non fa nessuna operazione di elaborazione, trasforma solo i comandi dell'appassionato in comandi "digitali". Ad esempio la conversione da lossless a formato non compresso è eseguita dal renderer, che viene attivato con la funzione "play to" (in WMP) o similari in altri player.

Il telecomando
In questa seconda configurazione abbiamo reintrodotto un computer, con Foobar2000, ad esempio, che controlla da un lato l'archivio della musica digitale, e dall'altro il componente che la trasforma in musica da ascoltare. Immaginiamo quindi che nella sala di ascolto dell'appassionato di musica ci sia, accanto alla sua poltrona preferita, davanti ai suoi diffusori acustici hi-fi, un notebook sul quale ha organizzato il suo ascolto. Che resterà acceso come una console di comando di uno studio di registrazione per tutta la durata della musica che vuole sentire, anche se, una volta scelto il voilume, almeno lo schermo potrà essere spento.

Esiste però una alternativa più comoda rispetto a questa, completa e versatile ma forse non gradita a tutti gli audiofili, utilizzando un altro oggetto elettronico che molti hanno già con sé. Sto accennando, ovviamente, ad uno smartphone, e in particolare allo smartphone del momento, l'iPhone di Apple.

Uno smartphone non è altro che un computer di forma più compatta (e incidentalmente dotato di antenna per connettersi alla rete di telefonia mobile) e quindi può far girare senza problemi una applicazione conforme ad un media controller DLNA. Ne esistono diverse, ad esempio media:connect di Persona Software o Wizz App, fornita direttamente assieme al network player della Marantz, il NA7004. Con queste applicazioni si possono fare le stesse operazioni fornite da un media player su PC, con minori funzionalità per via dello schermo più piccolo e della tastiera miniaturizzata, ma con maggiore comodità perché è un oggetto che sta in mano come un telecomando, che si accende subito, che non fa alcun rumore e che ci si dimentica quando la musica parte. E che funziona a prescindere dal PC.

La stessa cosa si può fare anche con i concorrenti di Apple, che utilizzano il sistema operativo Android di Google, cercando tra molte applicazioni apparentemente simili quella giusta. Non si è ancora affermato, infatti, un leader di mercato.

Il remote control
Lo stesso iPhone (o smartphone Android) può anche fungere da telecomando per il PC, con apps come Apple Remote. Il PC in questo caso dovrà rimanere acceso da qualche parte della casa (anche diverso dalla stanza da musica) e l'iPhone accederà alla libreria (alias discoteca) iTunes selezionando il programma musicale. Ma la stessa modalità si potrà ottenere con MediaMonkey e la sua apps iMonkey, sempre per iPhone. Per Android ci sono diverse soluzioni (è un settore in sviluppo), ad esempio Gmote per il noto player universale freeware VLC, o VideoLAN.

Nel mondo Apple
Il mondo Apple è basato su standard proprietari, non c'è scelta ma in compenso funziona tutto con molte meno sorprese. E' possibile ottenere le stesse funzionalità di distribuzione e ascolto della musica in rete mediante: Airport Express (il media server) e iTunes (il media controller); il network player può essere lo stesso, se gestisce anche il protocollo sviluppato da Apple, e che si chiama AirPlay. E' questo il caso del Marantz NA7004, che include questa funzionalità (come add-on).
Come telecomando si può usare, ovviamente, un iPhone con la applicazione Remote già citata prima.

Ma nel mondo Apple c'è un altro componente che per questo uso è veramente l'ideale, il tablet iPad. Questo è un vero e proprio computer portatile, l'unica differenza è la eliminazione della tastiera e del mouse, sostituiti dallo schermo touch screen. E sull'iPad è incluso (come in tutti i computer Apple) il software iTunes ed è supportato il protocollo AirPlay. Quindi basta collegare l'iPad alla rete domestica con wi-fi per avere sottomano tutta la discoteca virtuale, comodamente navigabile, con un telecomando interattivo un po' più grande del normale, ma che si accende subito, è silenzioso e quando non serve più e ci si vuole concentrare sulla musica si spegne anche subito.

La stessa cosa con un tablet non Apple? Come già scritto in precedenza, il mondo Android per la musica  è molto meno stabilizzato, media player evoluti e completi come iTunes, Foobar2000 o mediaMonkey in questo ambiente non ci risulta siano disponibili, anche se è probabile che la situazione cambi presto. Mentre i tablet con ambiente Windows devono ancora arrivare, si parla del 2012.

Apple e l'alta risoluzione in musica
Non c'è dubbio quindi che per i pigri e per gli appassionati puri la soluzione Apple abbia una forte attrattiva. Anche se un paio di punti aperti rimangono:
  1. la impossibilità di gestire file audio in formato Flac, i più diffusi. Precisa scelta Apple, ma aggirabile con un minimo di impegno in più, come abbiamo già documentato in un post, empo fa;
  2. l'alta definizione: rimane o no dopo gli avanti e indietro con AirPlay? Sul predecessore AirTunes sicuramente no, i file audio anche Alac in HD venivano "abbassati" a 16/44.1; 
  • AirPlay dovrebbe invece gestire senza "downgrade" anche file audio a 24/96, ma non è che ci sia molta chiarezza in merito; sicuramente Apple, se pur questo livello di qualità è ora raggiungibile, non lo enfatizza per nulla. E' necessaria una indagine approfondita che ci ripromettiamo di fare presto. 
In sintesi
Con queste ultime considerazioni, che però dovevano pure essere poste per non lasciare il quadro della situazione incompleto, ci siamo un po' allontanati dall'obiettivo. Che era illustrare il ruolo centrale di un network player nella catena di ascolto per la musica liquida, e le possibili alternative per comporre un impianto che usi questo componente assieme al media server illustrato nel post precedente.
Come si vede, il punto di arrivo è veramente affascinante, comodità e qualità ai massimi livelli sono ormai alla portata dell'audiofilo, e senza costi iperbolici. Manca ancora qualche mattone alla costruzione completa, ma sembra che non si debba attendere ancora molto.

sabato 11 giugno 2011

Un media server su PC

Nel precedente post abbiamo mostrato il modello generale di un impianto per ascoltare la musica liquida, ed osservato che viene sempre più spesso proposto un sistema di archiviazione centralizzato e specializzato per i media video e audio, anche in alta definizione, il media server.

Vediamo quindi ora in maggiore dettaglio come funziona un media server, cominciando dalla configurazione più semplice (ma non la più facile da realizzare): un media server implementato su un PC. In questa configurazione un normale PC fisso (nel nostro caso un Mac) svolge il ruolo di archivio multimediale, rendendo disponibili i contenuti a tutti i client presenti nella rete domestica, purché siano conformi allo standard Universal Plug 'n Play (UPnP) ora standardizzato come DLNA.

I client potrebbero essere network player audio o console per giochi, o anche un altro PC, magari un notebook connesso ad un DAC e tramite questo all'impianto Hi-Fi. In questo caso un Vaio con Windows 7.

Una soluzione utile per riusare componenti già presenti in casa o per sperimentare questa soluzione, ma una installazione non così semplice come sembrerebbe, che ha richiesto diversi tentativi, sicuramente istruttivi per capire come funzionano questi componenti, e che quindi propongo in questo post, confidando che siano utili anche a qualcun altro.

Usando lo schema a blocchi già proposto, la configurazione sarà quella mostrata sotto, con la parte PC Mac in verde e quella notebook in azzurro.

Scegliere un media server
Ce ne sono veramente molti e molti sono gratuiti, come sempre, si inizia da questi ultimi. Su Mac il più noto è Plex, che però era giudicato particolarmente pesante in alcuni forum. Quello che proprio nessuno vuole è "windowsizzare" un Mac, quindi la scelta è caduta su un altro prodotto nuovo, che si presenta molto bene, TVMobili.


La installazione è molto semplice e con pochi clic si ha il software pronto all'uso, bisogna poi fargli vedere i file musicali che si vogliono condividere, e per questo scopo è presente una interfaccia molto intuitiva, nel pannello "setting", e inoltre le librerie musicali (ad esempio quella di iTunes) vengono caricate automaticamente, come in molti prodotti analoghi. Ovviamente ho inserito file musicali di tutti i tipi, Flac a 16 bit e a 24 bit, Wav idem, Alac a 24/96, compressi AAC e MP3.



Il servizio in rete
Si tratta solo di verificare se da Windows 7 si vede, e anche qui tutto funziona senza grandi difficoltà. Dal pannello di controllo Rete si vede il nuovo servizio (dopo aver dato l'assenso al Firewall di Windows). probabilmente non è lo stesso con Windows XP, perché si tratta di una evoluzione inserita in Vista/7, a quanto ho letto. Aprendo il service si attiva Windows Media Player e parte la riproduzione, come ci si attende. Tutto bene, ma solo per MP3, per i noti limiti del player di casa Windows in configurazione standard. In particolare, niente Flac, a meno di acrobazie che proprio mi rifiuto di fare per principio. Si decidesse Microsoft a fornire un lettore adeguato.

Il player UPnP
Usiamo quindi un player un po' più universale e versatile, ovviamente è il solito Foobar2000, al quale abbiamo già dedicato alcune guide. Bisogna installare il componente "terze parti" foo_upnp e il media player mette a disposizione un completo ambiente UPnP, con player, server e render. Il primo è quello che serve a noi. Dal menu View > UpNP Browser si apre una finestra pop-up che consente di selezionare il server TVMobili e di arrivare alle canzoni che vogliamo ascoltare, che sono inserite automaticamente nella finestra playlist di Foobar.

Scegliendo brani in MP3 e poi in AAC va tutto bene, in pochi attimi inizia la riproduzione esattamente come ci si aspetta. Magari si troverà qualche differenza nella visualizzazione dei contenuti non musicali, qualche altra configurazione da fare, ma la funzione di base c'è e funziona perfettamente.

Passando ad un formato lossless in alta definizione (Alac 24/96) arriva la prima sorpresa (NB: in foobar per ascoltare Alac, il formato lossless di Apple, alternativo a Flac, occorre installare su Foobar2000 un componente aggiuntivo).
Si scopre che la dimensione del buffer può essere critica per audio a 24 bit: usavo sul notebook 1970 ms ed in un caso è andato in memora insufficiente (pur avendo 4GB di RAM), ho dovuto impostare il valore a 770 ms. Dipende ovviamente da cos'altro stiamo facendo sul PC, in precedenti prove non ho avuto problemi. E in tutti i casi l'inizio dell'ascolto non è immediato, occorre prima che si riempa il buffer. Possono essere necessari anche 30" o più.
Con buffer piccolo però si rischiano interruzioni se in rete ci sono rallentamenti (es. qualcuno in casa che sta facendo qualche altra cosa). Il valore di 770 ms sembra essere un buon compromesso.

E gli altri formati?
La seconda sorpresa è un po' più fastidiosa, il player non legge file audio Wav (sia 16/44,1 sia 24/96) e neanche Flac (anche in questo caso SD e HD). Non è dichiarata la incompatibilità né lato server né lato client e quindi la cosa è inaspettata. E' vero che lo standard UPnP non contemplava il Flac (ma il Wav sì) ma tutte le implementazioni successive lo hanno inserito.
In particolare i file in formato Flac non vengono proprio visti dal browser UPnP e quindi non vengono inseriti nella playlist. Quelli Wav vengono invece inseriti ma, se 24/96, vanno in errore con questa diagnostica:

Unrecoverable playback error: Unsupported stream format: 32000 Hz / 24-bit / 1 channels  (24/96 WAV)

Se invece sono 16/44.1 dopo un po' più tempo vanno comunque in errore con quest'altro messaggio:

(Unsupported format or corrupted  file): "http://192.168.0.2:30888/__contentStreamUPnP/e0ed165a6d142d93b88c501a640e6467/TVMOBiLi/0-29721fe5257a862adddd946aa383b1ffx77904y20z1307129798"

Strano che ci fosse una incompatibilità così evidente, ho cercato tra i post e i forum e non ho trovato nulla che potesse chiarire il problema In alcuni thread molto tecnici alcuni scrivono che il formato Flac non è supportato in modo nativo in UPnP, e che la implementazione specifica (codice Mime) in foo_upnp non è conforme a quella normalmente usata nei media server. Stessa spiegazione per i Wav, ancora più contorta perché pare si possa forzare una conversione durante la trasmissione. Ho provato anche questo e nulla cambiava.  Ho provato allora ad inserire io questo quesito, ma dopo diversi giorni e un paio di sollecitazioni (altri post) nessuna risposta è giunta.

Un altro player
Va bene, c'è un problema di incompatibilità, nel mondo degli standard accade. Sarà lato player o lato server? Il player sembra un componente più semplice, per il quale esistono più alternative, quindi partiamo da qui. E si scopre che di alternative non ce ne sono poi molte.
Winamp era dato per player Flac con un plugin che lo estendeva a player UPnP/DLNA, chiamato On2Share. Andandolo a cercare si scopre però che si tratta però di un prodotto (tedesco) piuttosto vecchio, non c'è neanche più il sito e il dominio. Il prodotto si trova però ancora in giro, sui soliti siti di dowload (quelli legali). Installato e provato funziona, individua il server UPnP, mostra la directory musicale nella playlist di Winamp, come promesso, e però tutto si ferma qui, perché Winamp poi la playlist non la suona. Incompatibilità con Winamp che nel frattempo è andato avanti? In ogni caso i file Flac non li vedeva neanche On2Share.


Passiamo ad un altro player veramente universale, un fantastico prodotto free superiore a tutti i prodotti a pagamento: il ben noto VideoLAN, o VLC, un software gratuito, sviluppato da anni da ottimi programmatori in giro per il mondo, che suona e mostra ogni formato al meglio. E supporta anche UPnP. Più o meno.


Difatti nella versione per Windows il modulo "services discovery" che serve appunto per attivare il servizio di ricerca in rete di server UPnP attivi, pur se documentato - vedi nel seguito la documentazione sul wiki on-line del prodotto - non si attiva proprio.

When VLC is compiled with UPNP support, you will still need to enable UPNP service discovery:
  • either on command line via $ vlc --services-discovery upnp_intel
  • or in the playlist menu: File/Service discovery/UPNP
Then discovered UPNP servers will be listed on the playlist.

Quindi non è possibile navigare tra i contenuti musicali come si fa con il browser di foo_upnp. 


La sorpresa è però che nella versione per Mac la funzionalità esiste e viene mostrata. Quindi sembra proprio essere una omissione nella distribuzione per Windows. In qualche forum viene data infatti questa spiegazione, pare perché ancora non stabile in questo ambiente (anche se esiste da 5 anni o più), sia stata riservata solo alle distribuzioni per Mac e per Linux. Sempre cercando sui forum si trovano anche dei sorgenti che sembrano dei fix per questi problemi, ma modificare il kit di distribuzione o ricreare l'eseguibile con questi sorgenti, senza documentazione, è oltre le mie capacità.

Il workaround
Si può però tentare un'altra strada. Poiché i messaggi di errore di foo_upnp restituiscono l'indirizzo di rete http, come si è visto prima, e VideoLAN consente di indicare l'Url, ho provato a lanciare il file remoto in questo modo. E funziona, sia in Wav 16/44.1 sia 24/96. L'ascolto parte subito e senza problemi. I Flac, come dicevo prima, non vengono proprio visualizzati, ma ho aggirato anche questo problema con un trucco. Rinominati in mp3, foo_upnp li vede e si possono lanciare. Arriva poi subito il messaggio di errore, ma con la indicazione dell'Url, e quindi si possono lanciare anche loro con VLC. E funziona perfettamente anche in questo caso, come si vede nell'immagine sotto per Poinciana nella esecuzione di Ahmad Jamal.



Perfettamente per modo di dire perché, non potendo navigare, la funzionalità che ho individuato è praticamente inutile. In ogni caso ho potuto provare che si può fare, sia TVMobili sia UpNP lo consentono, se solo si trovasse un player compatibile con TVMobili, cosa che foo_upnp non è, a meno che qualcuno mi indichi un qualche sistema per superare l'ostacolo.

Tutti oggetti freeware sinora, forse devo arrendermi all'evidenza e provare qualcosa a pagamento, forse solo così si può ottenere questa funzionalità. Proviamo quindi un software citato e consigliato su alcuni forum (di VLC), dal nome invitante, 4u2Stream. C'è una versione trial e quindi si può fare una prova.
Installato, si dimostra essere molto facile nell'uso, con una interfaccia minimale ma sufficiente allo scopo. In pochi attimi funziona tutto ma ... nello stesso identico modo di foo_upnp: Flac non visibili e Wav che vanno in errore (senza messaggi però).

Cambiamo media server
Non voglio credere che quelli di foo_upnp abbiano messo sul mercato (per modo di dire, è gratuito) un prodotto per il più noto media player Flac senza un test con questi file. Quindi bisogna provare, proseguendo secondo la nota metodologia di problem solving Kepner & Trigoe, a cambiare il media server.
La scelta anche per Mac è ampia, ma poi cercando sui foirum o sulle specifiche dei singoli prodotti si scopre che alcuni non supportano tutti i formati, e in particolare non supportano il Flac. Non so come facciano a non supportarlo, visto che la decodifica la fa il player, ma evidentemente il trasferimento è in qualche modo dipendente dalla codifica.

Per non andare a tentativi e non impiegarci settimane non rimane che una scelta: passare ai media server a pagamento. E visto che ci siamo, al più diffuso attualmente: TwonkyMedia Server della PacketVideo di San Diego. Prima bisognerà provarlo, e sul sito non pare ci sia una versione trial. Non costa molto, ma visto le esperienze precedenti è meglio cercare in  rete. E la versione trial (per Mac) esce fuori, non si sa come, sui soliti siti (legali, ripeto) tipo download.it. La versione provata è la 6.0.28, l'ultima è la 6.0.32.

E stavolta, a conferma che ogni tanto per la qualità bisogna pagare, la funzionalità c'è ed è completa, per tutti i formati di file audio che avevo inserito sul Mac. Come si può vedere nelle videate che seguono, che riguardano tutti i file che ho provato.


Twonky ha una interfaccia (su PC) veramente minimale, ma molto funzionale, a scelta di tipo HTML (la più minimale, quella che ho usato) o flash (più ricca, ma sempre molto semplice nella impostazione) e con poche operazioni molto intuitive si può condividere tutta la musica (o i materiali video) che vogliamo mettere a disposizione di altri player nella rete domestica.



Il comando è Basic Setup > Sharing nel pannello Setting (quello con la chiave inglese), condividendo una directory root si condivide tutto l'albero di sottodirectory (quindi tutta la musica contenuta). Il passaggio da un pannello all'altro avviene semplicemente con i comandi di navigazione del browser, essendo la interfaccia completamente "browsed".


 Nel pannello Setting si trovano poi tutti gli altri comandi di configurazione, ma l'unico che serve obbligatoriamente è Sharing. Un altro comando interessante può essere Media Receivers, che mostra tutte le unità DLNA compatibili che, nella rete domestica, sono connesse al media server.

Nella immagine che segue la interfaccia flash, per chi la dovesse preferire.


Always On
Un'altra cosa da notare, ovvia ma importante, è che, se il media server è su PC, per essere accessibile il PC deve essere sempre acceso. Il Mac, come molti computer moderni, ha una funzione risparmio energia e si spegne automaticamente a tempo. E non si riaccende automaticamente se un receiver chiede accesso all'archivio. Se si vuole quindi seguire questa strada bisogna disabilitare questa funzione o decidere quando attivare manualmente il media server. Da notare anche che il Twonky si ripresenta in rete automaticamente una volta "risvegliato" il PC, mentre TVMobili va in una stato non gestito ed è necessario disattivarlo e riattivarlo con l'apposito comando in alto (quello col simbolo universale on/off) per farlo vedere di nuovo dalla rete.
Ulteriore conferma che Twonky è effettivamente un prodotto ben realizzato.

E la qualità?
Gli appassionati di Hi-Fi sono attentissimi ad ogni possibile degrado del suono dovuto al trasferimento dei preziosi flussi di dati che racchiudono l'amata musica, sino a discettare su cavi digitali che possono avere influenza sul suono (cosa che appare proprio impossibile), e quindi come potranno considerare questa configurazione? Dove i suddetti dati passano da un software all'altro, vengono scomposti, incapsulati, memorizzati localmente, magari codificati e decodificati. Quante alterazioni potranno subire? Quanto potranno essere sensibili alla implementazione, a software non perfettamente a punto, a differenti interpretazioni degli standard?
All'ascolto, per quello che si può appurare in questo modo, non si percepisce alcun degrado, e il player Foobar2000, come si vede nelle immagini, vede i file audio nei formati HD originali, quindi non dovrebbero esserci problemi, ma gli audiofili hanno spaccato il capello in quattro per molto meno, e non sarebbe male se riviste specializzate con laboratori in grado di fare misure controllassero i molti passaggi di questa interfaccia.

In sintesi
Tirando le somme, abbiamo visto che si può benissimo organizzare la nostra discoteca liquida usando un PC come server, magari con dischi Usb esterni. Il software per il media server, a meno che qualcuno più paziente di noi ne individui uno freeware all'altezza di Twonky, occorre acquistarlo, ma il costo non è davvero elevato, 19 $, quindi ca. 15 € al cambio attuale, per la licenza d'uso.
L'alternativa è quella di acquistare invece tutto il media server come unità separata e dedicata. Diverse società specializzate in storage server li stanno proponendo (Lacie, Iomega, Western Digital), e hanno di solito la Twonky come media server software, già incluso.
Hanno di solito capacità disco superiori a quelle interne dei PC (0,5 o 1TB e oltre) e sono progettate per essere "always on", oltre ad avere spesso altre funzioni di connettività (tipo interfaccia HDMI per TV HD).
Costano anche relativamente poco (anche meno di 200 €) e sono effettivamente una soluzione molto efficiente.

Nel seguito, come sempre, alcune videate esplicative del funzionamento di Foobar2000 connesso al media server TwonkyMedia.


Il browser UPnP di Foobar2000 mostra i servizi di rete disponibili


La selezione dell'album da ascoltare.


L'ascolto di un brano (As Tears Go By) codificato in formato Flac SD 16/44.1.


L'ascolto di un brano in formato Wav HD 24/96 (Goodbye Pork Pie Hat nella versione di Bert Jansch e John Renbourn).


Un brano in Flac HD (24/96) da Tapestry di Carole King.

sabato 4 giugno 2011

Un impianto per la musica liquida

La fantasia dei produttori di hardware per l'ascolto della musica liquida è in continuo aumento, con combinazioni e varianti sempre diverse, ed è utile quindi riassumere quali sono i componenti elementari sui quali giocano i progettisti per creare queste combinazioni, ovvero quali sono i componenti che servono per comporre un impianto per la musica liquida (cliccare sull'immagine per visualizzare gli schemi in dimensioni originali):

La prima suddivisione è tra il dominio informatico (digitale) e quello analogico, con componenti necessariamente tradizionali del mondo Hi-Fi.
I componenti sul lato informatico possono essere applicazioni software che girano su un PC o componenti specializzati (in gergo appliance, PC che svolgono una sola funzione, per la quale sono ottimizzati).
Un componente però è sempre obbligatoriamente su PC (fisso o notebook che sia) negli impianti attuali: l'acquisizione della musica liquida, ovvero il digital download in qualsiasi forma.

Anche gli altri due componenti indicati in azzurro sono quasi sempre una applicazione software. Il primo è il media player, il sistema per organizzare, ricercare e ascoltare la musica (iTunes, Foobar2000, MediaMonkey, J.River Media e così via). In alcuni casi però può essere integrato in componenti specializzati di tipo all-In-1, pur se con modalità operative forzatamente più semplificate (Olive O3HD o O4HD) o veramente minimali (network player come lo Yamaha NP-S2000 o il Marantz NA7004).
L'altro è il sistema per trasformare CD (o anche materiale analogico) in musica liquida. Anche in questo caso si usano normalmente applicazioni per PC (come Foobar2000, vedi la nostra mini-guida in proposito) ma alcuni componenti all-in-1 come Olive includono anche questa funzionalità, pur se limitata ai CD.

Gli altri due componenti in verde possono essere implementati anche su PC, ma sempre più spesso sono utilizzati componenti esterni specializzati. Nel caso del DAC è praticamente un obbligo per raggiungere prestazioni Hi-Fi, e il mercato produce ormai sempre nuovi modelli in un range diventato molto vasto sia per costo sia per prestazioni. E' giusto perché è il componente che influenza maggiormente l'ascolto, che ha il compito più difficile, passare dal mondo digitale a quello analogico.

La strategia per lo storage
Sullo storage, ovvero su dove archiviare questa famosa musica liquida, occorre un approfondimento. La scelta di dove archiviare dipende più da esigenze di praticità che da esigenze musicali, anche se non è priva di effetti collaterali. In  pratica esistono 3 alternative:
  • il disco interno del PC
  • un disco esterno connesso ad una porta USB o Firewire
  • uno storage server
La prima soluzione è la più semplice da realizzare e la più stabile, tutti i componenti girano sullo stesso PC e sullo stesso sistema operativo e sono meno soggetti a problemi di configurazione. Per 800-1000 album codificati in lossless servono circa 250 GB e quindi anche dal punto di vista delle prestazioni richieste al PC nulla di troppo difficile (neanche se è un notebook).

E' però la soluzione meno flessibile: solo usando quel PC (e non altri di casa) si potrà ascoltare la musica liquida contenuta nella "discoteca" virtuale, e il suddetto PC mentre "suona" dovrà essere posizionato solitamente nei pressi del DAC, al quale sarà collegato tipicamente con una connessione USB.

Per questo motivo si stanno diffondendo sempre di più storage server esterni: la discoteca virtuale su un disco rimovibile e collegabile via USB, la soluzione più semplice, ma che obbliga comunque a rendere disponibile la libreria solo ad un PC alla volta, o la più completa, lo storage server.

In questo ultimo caso, se il disco esterno che ospita i file musicali è accompagnato da un apposito software, un media server, e se questo presenta i suddetti file musicali alla rete secondo un protocollo di comunicazione ampiamente accettato, i file musicali (ma anche video) saranno visbili e suonabili da tutte le unità nella stessa rete domestica (cioè dovunque posizionati nella casa).
Quindi non solo il DAC, che ora diventerà un network player, perché dotato anche di questo software di comunicazione in rete, ma anche componenti audio o video non alta fedeltà (per ascolto multi room, integrato nell'apparecchio TV ecc.).

Il protocollo DLNA
I protocolli di comunicazione disponibili sul mercato sono per fortuna soltanto due, DLNA (Digital Living Network Alliance, standard condiviso da più fornitori, riferito anche come il predecessore UPnP, Universal Plug 'n Play) e AirPlay (proprietario di Apple). Quest'ultimo è al momento limitato a 48KHz, anche perché, come si capisce dal nome, è orientato al wireless, e quindi una volta tanto si può prescindere dalle soluzioni della casa della mela, almeno per chi punta all'alta definizione (a differenza, evidentemente, di loro). Ci concentriamo nel seguito quindi su DLNA.

Quella che vediamo sopra è quindi la configurazione su cui la industria sta puntando maggiormente ora, composta da:
  • un PC per il download digitale e la scelta della musica da trasmettere (media player);
  • uno storage server per centralizzare tutta la musica (e i video, e le immagini) della casa e presentarlo ai codec DLNA presenti, associato ad un media server (Twonky Media Server, TVMobili, Assets);
  • un network player, cioè un DAC in grado di connettersi allo storage server via DLNA e prendere da lì i file audio da codificare, su comando del media player.
In particolare, i nomi usati nel protocollo DLNA alle diverse tipologie di componenti sono:

  • digital media server: distribuisce i contenuti in rete
  • digital media player: seleziona, riceve dal server ed esegue (visualizza o fa suonare: playback) i contenuti digitali trasmessi in rete
  • digital media controller: comanda le operazioni tra server e renderer
  • digital media renderer: riceve dal server i contenuti, dal controller i comandi, ed esegue i contenuti digitali trasmessi in rete.
Questi sono i componenti che possono essere utilizzati, non è detto che un impianto debbano essere presenti tutti e che debbano essere componenti separati. Ad esempio un Media Player come iTunes può svolgere anche i compiti di Media Controller. La novità importante introdotta con questo protocollo è che, se un componente è conforme ad essa, può operare con qualsiasi altro componente in varie combinazioni e in modalità "plug 'n play", quindi con una complessità di configurazione minima.
(Approfondimento successivo: gli schemi base di un impianto hi-fi con musica liquida)


Il telecomando
Per decidere cosa ascoltare si rimane però sempre legati ad un PC per accedere al media player. Ma poiché ormai la musica, le centinaia di Giga Byte per archiviarla, stanno da un'altra parte, nello storage server, questo PC può anche non avere esigenze così stringenti di potenza. Potrebbe essere quindi anche un notebook compatto, collegato in Wi-Fi, dove gira solo il media player, iTunes o Foobar2000 che sia, e attraverso il quale selezionare ed organizzare con la massima comodità la musica da sentire accedendo alla vasta libreria sullo storage server.

Potrebbe essere anche un iPad, con il vantaggio dell'avvio immediato, della compattezza e della comoda interfaccia touch screen, che veramente lo farebbero diventare un super telecomando. Al momento però solo in ambiente tutto Apple, con iTunes, uno storage server Airport Express e un network player (che include il DAC) compatibile AirPlay, come il Marantz NA7004. (Approfondimento successivo: iPad come gestore di una libreria musicale).

Ma potrebbe essere anche un qualsiasi altro tablet PC con Android, o anche un iPhone, o un altro smart phone con Android, usati veramente come telecomando, con display, interattivo, touch screen, ricerca testuale e tutto quanto un normale telecomando difficilmente farà, collegati a iTunes o Media Monkey, che possono essere comandati anche dall'esterno in questo modo, sempre via Wi-Fi. (Approfondimento successivo: iPhone come telecomando di una libreria musicale)

Bello. Peccato solo che mettere assieme i vari pezzi, a dispetto di quanto affermano i produttori, non sempre è lineare e immediato. E quando non lo è, quando non funziona al primo colpo, bisogna diventare esperti di PC, lettori di forum, investigare su protocolli, sicurezza e firewall, per venirne fuori. Per questo motivo il mondo Apple, tutto ben coordinato perché proprietario, pur con le sue irritanti limitazioni (no FLAC, alta definizione al minimo) rimane così attraente. E da questo motivo nasce anche il grande interesse per i sistemi all-in-1, che saranno pure poco flessibili e meno pronti per gli sviluppi futuri, ma che funzionano al primo colpo. Ad esempio l'Olive O3HD, con riferimento allo schema, copre da solo tutti i componenti nell'area ombreggiata, pur se con limitazioni operative per il media player integrato.

Rimane quindi ancora molto spazio per approfondimenti e test sulle tante alternative che il mondo della musica liquida propone, con particolare attenzione ai media server.