domenica 29 ottobre 2017

La scelta del primo impianto hi-fi

Sul blog ci sono diversi articoli dedicati a come inserire una sorgente per "musica liquida" in un impianto tradizionale, questo nuovo post è dedicato invece a chi vuole mettere insieme per la prima volta il suo impianto, a chi ha deciso di ascoltare la musica al meglio, dando ovviamente la priorità allo standard attuale, alla musica digitale.

Il questionario
La musica digitale consente una notevole creatività ai progettisti di "hardware" componendo in modi diversi i componenti essenziali, ormai arrivati in gran parte a prestazioni un tempo solo professionali con prezzi all'origine veramente ridotti. Quindi le alternative sono diverse, e l'unico modo per individuare quella che fa per noi lo strumento più adatto rimane il questionario.

Ecco quindi il primo questionario (almeno credo) per comporre il proprio impianto hi-fi per la musica liquida, con le domande e le diramazioni in base alla risposta. Con queste premesse: il questionario è orientato a un impianto stereo per ambienti medio grandi, non da scrivania, ascoltabile anche da più persone, ed espandibile, con diffusori separati e sostituibili con altri di livello superiore o di diverse caratteristiche. Non quindi a soluzioni all-in-1, speaker wireless, a cui abbiamo dedicato un precedente post

Percorso A
  1. Hai una collezione di CD?
    • No, pochi o nessuno: Vai alla domanda 2
    • Si, ma vorrei archiviare tutti i CD su uno storage e metterli via per sempre: Vai alla domanda 2.
    • Si: Vai al Percorso B
  2. Sei interessato all'HD (alta definizione)?
    • No, solo se effettivamente disponibile in Italia o in streaming: Val alla domanda finale 3
    • Si: Vai al Percorso B, Domanda 4.
  3. Ottimo: L'impianto che ti servirà sarà il più semplice e anche il più economico rispetto alle prestazioni: Vai alla descrizione dell'Impianto A nelle sue due varianti.
Percorso B
  1. Quante volte riascolti i CD della tua collezione?
    • Qualche volta, in particolare per i miei preferiti: Vai alla domanda 2:
    • Mai o quasi: Vai alla domanda 3.
  2. I dischi che riascolti sono disponibili in streaming su Tidal?
    • No, sono rari (esecutori di classica, italiani, world ...): Vai alla domanda 4
    • Si: Torna al Percorso A, domanda 2
  3. Sei interessato all'HD (alta definizione)?
    • No, solo quando sarà disponibile effettivamente in Italia o in streaming: Val al percorso A, domanda finale 3.
    • Si: Vai alla domanda finale 4.
  4. In questo caso ti serve un impianto più complesso e articolato, ma non troppo grazie alla tecnologia digitale. Vai alla descrizione dell'Impianto B.
L'impianto A
In questo caso l'impianto può essere così semplice da richiedere anche un solo componente fisico, a parte il tablet. Tutto quello che serve è:
  • Variante A1
    • Un tablet 
    • L'abbonamento a un servizio streaming in qualità CD 
    • Una coppia di diffusori attivi e wireless
  • Variante A2
    • Un tablet
    • L'abbonamento a un servizio streaming in qualità CD 
    • Un connettore / DAC Chromecast Audio
    • Un amplificatore
    • Una coppia di diffusori tradizionali
Impianto - Variante 1

Note esplicative Impianto A
La prima cosa da sottolineare è la scelta logica e conseguente di un servizio streaming in qualità CD: poiché si parte da un ridotto o semi inesistente numero di supporti in proprio possesso, è chiaro che un servizio che costa poco più di un CD al mese e consente di ascoltarne anche uno al giorno ha una convenienza economica e pratica imbattibile. Se poi non interessa l'alta definizione e si può aspettare che arrivi anche sullo streaming con MQA cade l'ultimo motivo per una soluzione più complessa (la B). Altre informazioni:
  • Il tablet è indicato solo perché più comodo, potrebbe anche essere uno smartphone. Può essere indifferentemente IOS o Android.
  • Il servizio streaming: l'unico disponibile in Italia in qualità CD e con catalogo per tutti generi al momento è Tidal (si attende l'arrivo di una versione lossless di Spotify). Un'alternativa per chi intende ascoltare solo classica sull'impianto (e/o per altri generi accetta lo streaming lossy) è l'ottimo servizio Idagio, che costa 7 €/ mese contro i 20 E / mese di Tidal.
  • Nella prima fase di messa punto e familiarizzazione dell'impianto si può anche ricorrere ad un normale abbonamento Spotify da 10 € / mese.
  • I diffusori attivi wireless: sono la soluzione più semplice immediata e "senza pensieri". La scelta però al momento non è molto ampia, se parliamo di componenti di qualità riconosciuta e non da supermercato di elettronica. Al momento sono da citare in particolare la serie Xeo di Dynaudio e le Kef LS 50, prezzi dai 1.000 ai 3.500 €, che comprendono anche gli amplificatori e DAC interni; non serve niente altro.
  • La variante 2 è adatta invece a chi punta più in alto, a diffusori di caratteristiche superiori,  o per ambienti più grandi, e a una maggiore flessibilità per future esigenze (altre sorgenti analogiche, ad esempio), o punta al contrario a componenti più economici, usati o reperiti da parenti ed amici o magari con rapporto qualità / prezzo particolarmente conveniente.
  • Tutto il lavoro di connessione e di decodifica lo fa in questo caso Chromecast Audio che ha come noto un prezzo veramente ridotto (39 €) e che per un successivo upgrade può anche essere dotato di un DAC esterno di maggiore qualità (obbligatoriamente con ingresso S/PDIF).
Impianto A - Variante 2
L'impianto B
La esigenza di utilizzare come sorgenti supporti fisici e/o file audio acquisiti in download e archiviati da qualche parte rende inevitabilmente più complesso l'impianto, anche se per fortuna esistono ormai molti lettori multiformato che gestiscono entrambe le sorgenti. Per l'ascolto si possono adottare in questo caso sia diffusori (o "casse") attivi wireless, sia la classica accoppiata amplificatore - casse passive. Per questa tipologia di impianto la seconda alternativa sarà quella più comunemente scelta. In sintesi i componenti sono:
  • Un lettore multiformato
  • L'abbonamento a un servizio streaming in qualità CD o lossy
  • Uno storage server
  • Variante 1
    • Un amplificatore stereo
    • Una coppia di diffusori stereo tradizionali, o in alternativa:
  • Variante 2
    • Un amplificatore multicanale
    • 5+1 (o 5.0) diffusori per multicanale:
      • 2 stereo anteriori
      • 1 centrale anteriore
      • 2 effetti posteriori
      • 1 subwoofer (opzionale)
Impianto B - Variante 1
Note esplicative Impianto B
Anche in questo impianto è molto utile un servizio streaming. Anche se la preferenza è verso l'acquisto della musica, su supporto fisico o immateriale, è sempre molto comodo poter ascoltare alla stessa qualità in anteprima, e ad una frazione del costo, gli album o i brano di cui abbiamo sentito parlare bene e che ipotizziamo di acquistare.
L'elemento centrale è in questo caso il lettore multiformato, che deve poter gestire:

  • Supporti fisici CD
  • Supporti fisici HD (SACD, DVD-Audio, Pure Audio Blu Ray)
  • Decoder interno e uscite stereo e multicanale
  • DAC compatibile con PCM almeno fino a 24/192 e DSD fino a DSD256
  • Supporto DLNA
  • Ingresso USB 3.0
  • Supporto streaming Tidal e Spotify
  • 2 o più ingressi analogici (pin-jack RCA)
  • 2 o più ingressi digitali (almeno 1 USB e 1 S/PDIF)
  • Connessione wireless (Wi-Fi e Bluetooth APTX)
  • Una app dedicata per comando da remoto
Quasi tutte queste funzionalità sono presenti in gran parte dei modelli presenti sul mercato. Un player che li ha tutti ed è ormai uno standard e un riferimento di mercato e tecnologia è l'Oppo BDP-105, ma se non è necessaria tutta questa versatilità sono possibili alternative. Se ad esempio non avete SACD o altri supporti HD è sufficiente in alternativa un lettore CD con uscita digitale ed un network player tipo i Marantz 6005 od 8005 o similari di Denon, Onkyo, Naim, Linn ecc.

La musica acquisita in download va archiviata in un network storage collegato al lettore multiformato o al network player. La soluzione più semplice è un hard disk esterno collegato in USB (la connessione però deve supportare tutti i formati e tutti i bitrate, senza limitazioni). La soluzione più comune e più affidabile è però uno storage server connesso in DLNA, che può essere un NAS o un hard disk (di adeguata capacità, 1 TB e oltre).
Impianto B - Variante 2 (multicanale)
Variante 2
La variante 2 in multicanale è particolarmente interessante per unire l'impianto audio con l'impianto video, cosa assai utile quando sono nello stesso ambiente. Ovviamente i costi salgono ma la praticità e la sinergia anche. Scegliendo questa soluzione (o passandoci in tempi successivi) bisogna curare in particolare la qualità dell'amplificatore multicanale e dei diffusori, che devono essere dello stesso produttore per coerenza timbrica (a meno di essere veramente molto esperti). L'investimento sarà più consistente ma non proibitivo. In questo caso è l'audio che pone maggior vincoli rispetto al video, ma il video ne avrà grande beneficio.

E l'ascolto in cuffia?
In tutte e due le soluzioni è molto semplice e già inclusi l'ascolto in qualità CD : basta una buona cuffia stereo da collegare al tablet e il servizio streaming attivato in locale. Nella soluzione B per l'ascolto in qualità HD o di file audio nello storage server è sufficiente installare sul tablet un player HD compatibile DLNA che accede direttamente allo storage server (come NePlayer recensito in questo post o similari) e ovviamente un cuffia stereo.

In sintesi
Come si vede mettere assieme un impianto che garantisce un ascolto in alta fedeltà nell'era della musica digitale e dematerializzata è molto semplice, è economico e ha anche un impatto quasi trascurabile sull'abitazione e il suo arredo (considerate che la soluzione A variante 1 è senza cavi di collegamento e anche la 2 ha solo cavi di limitata lunghezza).

2 commenti:

  1. Anche a me piace molto la perfezione e la qualità dell'audio, ascolto musica classica e voglio goderne alla perfezioni in ogni singola nota. Di recente ho rinnovato il mio impianto a casa ed ho preso un impianto audio Marantz che è veramente fantastico.

    RispondiElimina
  2. Good reading this ppost

    RispondiElimina

Sono stati segnalati occasionali problemi nell'inserimento dei commento con account Google con alcuni browser e impostazioni di protezione. In questo caso inserire il commento come "anonimo". Grazie