sabato 17 novembre 2012

Musica public domain - Parte II

Per completare il post precedente sulla musica public domain può essere utile approfondire chi sono quelle compagnie che accampano diritti sui brani musicali eseguiti oltre 50 anni fa, e per conto di chi lo fanno.

Come si è visto le compagnie che hanno posto un claim su YouTube sono IODA e Believe, più la UMG (Universal Music Group, la prima delle major) ed altre per il brano Airegin eseguito dal quintetto di Miles Davis, ma solo in Germania. Vediamo chi sono.

IODA
Una compagnia inglese, recentemente fusa con la compagnia americana The Orchard, si occupa proprio di distribuzione di contenuti musicali in rete (digital copyrights) e quindi di esazione dei diritti per conto dei suoi clienti.


Il primo controllo e' quindi se tra i clienti di IODA ci siano effettivamente gli esecutori o gli autori dei brani su cui viene fatta una rivendicazione di diritti. Cominciamo dalla performance. La esecuzione originale del 1954 era stata registrata dalla Prestige Records, che quindi è il detentore dei diritti, ancora esigibili in USA come sappiamo (ma scaduti in Europa ). La Prestige Records ha cessato le attività da molti anni e tutto il catalogo e' stato acquisito da Concord Music Group, che a sua volta si appoggia per la distribuzione a livello mondiale alla UMG. Quindi cosa c'entra IODA? Cerchiamo nel suo sito un elenco degli artisti sotto contratto ma questo elenco non c'è. Poiché si è fusa con The Orchard possiamo cercare nel sito del "frutteto". Per gli artisti jazz c'è una apposita sezione, con un elenco a quanto si capisce esaustivo, comprendente anche alcuni musicisti storici, ma nessuno dei cinque esecutori dei due storici brani inseriti come test.



Un caso di furto di diritti?
Su Internet in numerosi forum si parla di IODA più o meno come si parla negli ultimi tempi di Equitalia, accusandola di tutto e in particolare di essere dedita sistematicamente ad accampare diritti su produzione originale, public domain e comunque non propria. Allo scopo di intercettare i guadagni pubblicitari su YouTube. Sono incappato in questa situazione e in una società che reclama diritti a prescindere? Non so se negli altri casi sia vero, ma in questo credo proprio di no. Compagnie multinazionali come la UMG sono molto attente nella tutela dei loro diritti, in particolari di artisti ancora attuali come Miles Davis e ancora attivi come Sonny Rollins, e ritengo improbabile che possano lasciare un concorrente libero di pascolare nei loro campi. E' più probabile che IODA abbia un accordo con la UMG o con l'editore di Rollins. Accordo non necessariamente né obbligatoriamente citato sul sito della organizzazione.

Believe
Anche questa è una società che si occupa di digital rights. Una piccola multinazionale attiva nei principali paesi europei più gli USA, Believe, come le società citate in precedenza, cura la tutela dei diritti digitali di una serie piuttosto ampia e significativa di artisti, anche italiani. Da notare che è stata fondata (nel 2004) dal creatore, in anni precedenti, del noto sito MP3.com (il primo a sfruttare la compressione della musica) e poi dell'altrettanto noto portale di digital download eMusic.


Anche per Believe la ricerca se tra gli artisti ci fossero Davis e Rollins non ha dato riscontri positivi. Valgono quindi le considerazioni fatte in precedenza.
Con l'aggiunta che, se accordo c'è, non è probabilmente di esclusiva, visto che società diverse lo accampano sulle stesse esecuzioni e/o sulle stesse composizioni. Può darsi che ci sia una suddivisione per paese. Certo,se fosse così, la suddivisione del ricavo pubblicitario ricorderebbe la divisione dell'atomo. Una quota a YouTube e una quota al "caricatore" (se partecipa alla pubblicità). Poi, per la quota YouTube, una parte a Google, una a IODA ed una a Believe. E poi da ciascuna di questi una ulteriore quota all'effettivo detentore dei diritti, UMG. E infine, buoni ultimi, e sempre in quota parte, gli eredi di Davis e il grande Sonny.

I diritti in Germania
Mi è capitato in altri casi (Dry Run di Joan Armatrading, sempre UMG la major) che il video sia caricato su YouTube e normalmente ascoltabile, ma bloccato in Germania. La legislazione del più grande paese europeo sembra quindi essere più restrittiva di altre.

In questo caso, in particolare, l'origine del nuovo copyright sembra essere una riedizione rimasterizzata dei classici di Davis e Rollins incisi per la Prestige negli anni '50. E' la serie Prestige RVG Remaster, pubblicata da Concord Music Group, dove RVG sta per Rudy Van Gelder, celebre produttore e tecnico del suono. Tra i brani rimasterizzati c'è Airegin ma non But Not For Me e difatti solo sul primo brano compare questo claim (con blocco) dei diritti. I controlli di YouTube sembrano quindi effettivamente mirati e non aleatori come affermato in diversi forum.

Sembra anche che, almeno in Germania, il remaster (con obiettivo di miglioramento della qualità) di una vecchia registrazione fa ripartire l'orologio della validità dei diritti per gli esecutori.
Resta il fatto che il brano che ho caricato su YouTube non proviene affatto da questo remaster. Proviene invece dalla digitalizzazione degli LP originali. Il concetto di tutela per un remaster è piuttosto vago, una volta che l'originale sia stato trasferito, compresso e ricompresso per YouTube.

Ultima osservazione su altre due compagnie di gestione diritti, una tedesca (Kontor New Media) ed una californiana (INgrooves) che si aggiungono alla lunga lista di quelli che si aspettano di guadagnare qualcosa, in questo caso dalla distribuzione digitale (ma non su YouTube) di questo brano.

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